La biomeccanica delle catene cinetiche chiuse va considerata in senso opposto a quelle aperte, dove l’estremità distale è rappresentata dall’articolazione stabilizzante, e la direzione dell’attivazione muscolare avviene in senso caudo-prossimale (dalla periferia al centro). Le due catene cinetiche possono dare dei risultati leggermente diversi anche a livello di equilibrio, non solo quello statico. In relazione alla cinematica del movimento, possiamo ancora distinguere modalità di organizzazione delle catene cinetiche muscolari. Il sistema cinetico in cui l’estremità distale (quindi più lontana) è libera, priva di alcun vincolo.
Catena Cinetica Aperta. L’eccessiva tonicità delle catene e dei muscoli, determina deviazioni della colonna vertebrale, che creano problemi posturali quali, iperlordosi e atteggiamenti errati, spalle di altezza diversa, o il bacino ruotato in avanti più da un lato, e possono peggiorare condizioni patologiche come la scoliosi. Le catene miofasciali funzionali sono perlopiù superficiali e stabilizzano posture non di riposo e movimenti complessi (es. gesti sportivi).
Gli esercizi: le catene cinetiche. Per allenare braccia e spalle l’ideale è agire non solo sul singolo muscolo, ma anche sulle cosiddette catene cinetiche , soprattutto quelle anteriori e laterali. Le catene crociate ci permettono di effettuare i movimenti di torsione e controtorsione,che risponde a quello tridimensionale. Tanto le catene rette sono volte alla statica,tanto le catene crociate sono volte al movimento,questi due sistemi non sono mai antagonisti ma complementari.
Prima di parlare dell’allungamento della catena cinetica posteriore, è bene fare un piccolo incipit introduttivo su ciò che sono le catene cinetiche. Come la maggior parte di voi sanno, il nostro corpo è collegato in ogni dove. Secondo teorema delle catene cinematiche. In una struttura labile nella quale tre corpi rigidi i,j,k, sono mutuamente collegati da cerniere, che ne costituiscono centri di istantanea rotazione relativa, questi tre centri Cij, Cjk, Cik sono allineati. Quindi la catena cinetica superiore partirebbe dalle dita per coinvolgere il polso, i gomiti, le spalle, le scapole e la colonna vertebrale.
Le catene muscolari sono quindi una serie di muscoli specifici, e contigui tra loro, questi svolgono particolari funzioni. I muscoli appartenenti alla stessa catena, si comportano come un’unica struttura. Il concetto di catena cinetica ci fa comprendere i meccanismi con i quali si compiono gesti atletici complessi o attività di tutti i giorni. Una volta compresi questi meccanismi si possono comprendere e correggere i disturbi di malfunzionamento della catena cinetica, dovuti ad infortuni ma anche a un sovraccarico ripetuto, come può avvenire nello sport e nei soggetti che pur non sportivi. Effettua ora il login, altrimenti registrati ora.
La contrattura e successiva retrazione muscolare organizzata nelle catene cinetiche , determina una modificazione della normale simmetria corporea. Per Françoise Mézières è questa la causa di tutte le patologie ortopediche (tranne quelle di origine congenita o acquisita). Si ragiona così non in termini di muscoli singoli, ma di catene muscolari, cioè di muscoli inseriti su levee ossee consecutive e sinergiche nel realizzare lo stesso tipo di movimento. Questo tipo di approccio ci permette di considerare la postura di un individuo che viene fortemente influenzata dalle catene muscolari.
La differenza tra esercizi a catena cinetica chiusa e aperta viene presa in considerazione quasi esclusivamente in un contesto riabilitativo o di prevenzione. Risulta invece poco probabile parlare di questa differenza con il proprio compagno di allenamento in palestra durante lo svolgimento di una normale scheda di tonificazione muscolare. Nel corso dei miei studi universitari sono rimasto sempre colpito come nel corpo umano tutto fosse collegato e come tutto interferisse con distretti anche lontani. Il sistema muscolo-scheletrico rientra in questa concezione olistica e probabilmente ne è una delle migliori rappresentazioni;.
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Acquistalo su libreriauniversitaria. L’ importanza delle catene cinetiche Di: Luca Ceria. Infatti non è un singolo muscolo a determinare un movimento corretto, economico e bello da vedere, ma una sinergia complessa di più distretti muscolari.
Classificazione e sottoclassificazione. Tracciare le catene cinematiche e la geometria corrispondente al cinematismo determinato. Suggerimento: tra le fasi della procedura di tracciamento delle catene cinematiche, ricordare, in particolare, quella riguardante il riconoscimento delle parti internamente non labili, da considerarsi, ciascuna, al pari di un sol corpo rigido. V B che il carrello prima trasmetteva.
La struttura diviene labile. IL TRONCO LE CATENE RETTE DEL TRONCO La flessione e l’estensione del tronco dipendono dalle catene rette e avvengono in rapporto a due importanti assi miotensivi: uno anteriore e uno posteriore. Le catene cinetiche si dividono poi in: 1) catene cinetiche aperte, in cui l’estremità distale del corpo (quella più lontana dal centro corporeo) è libera. Per esempio, durante una forma stiamo allenando catene cinetiche aperte perché i nostri pugni colpiscono l’aria. Il corpo umano è composto da tante catene cinetiche , i cui segmenti sono rappresentati dalle ossa ed i giunti dalle articolazioni, mentre i muscoli costituiscono il motore della catena cinetica.
La produzione di movimento, da parte dei muscoli, rappresenta l’anello terminale di un processo che origina dal mondo fenomenico , in altre parole, dal mondo sensibile. I muscoli del nostro organismo agiscono in correlazione ai muscoli che precedono e conseguono. Ciò significa che, nella risoluzione di una problematica muscolare o nell’esaminare un determinato movimento, i muscoli vanno considerati come delle “ catene ”, ovvero porzioni contigue di differenti muscoli che si comportano come un’unica struttura.
Le principali catene corporee sono quattro.
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