Se la fisica quantistica dimostra che l’osservatore è determinante nella formazione della realtà, una Teoria Quantistica della Coscienza dovrebbe dimostrare non solo che la nostra coscienza è alla base della realtà, ma che l’informazione quantistica è in grado d’esistere al di fuori del corpo a tempo indeterminato. La fisica quantistica dice che ci sono infinite possibilità. La probabilità che qualcosa avvenga (in termini tecnici quando avviene il collasso della funzione d’onda) è strettamente legata all’atto di osservazione che diventa coerente con ciò che prevediamo di vedere.
Marco Viretti Questa la tesi di Shantena Augusto Sabbadini, uno dei maggiori fisici teorici contemporanei. Quando si cerca di descrivere un processo di misura applicando le equazioni della meccanica quantistica , si ottiene uno strano risultato: invece di un insieme misto di tipo classico (A o B), si ottiene un insieme di sovrapposizioni entangled (A e B). Il paradosso della meccanica.
Ricordate il famoso gatto di Schroedinger? Quello che può essere vivo o morto a seconda che l’osservatore guardi o meno la scatola in cui è contenuto? Non è che una delle innumerevoli, bizzarre e controintuitive leggi della meccanica quantistica, la branca della fisica che descrive il comportamento della natura su scale microscopiche. Scienziati eminenti sono tutti d’accordo nell’affermare che nella realtà quantistica l’osservatore assume un ruolo decisivo. Il ruolo dell’osservatore nella realtà quantistica.
Niels Bohr dice: Una visione, un fenomeno, è soltanto tale quando è un fenomeno osservato. A questa paradossale conclusione, nota con il nome di effetto. In entrambi i casi si ritiene che un sistema non possa essere studiato a prescindere da chi lo osserva e quindi, è l’osservatore a creare la realtà che osserva.
La meccanica quantistica (o fisica quantistica o teoria dei quanti) è la teoria della meccanica attualmente più completa, in grado di descrivere il comportamento della materia, della radiazione e le reciproche interazioni con particolare riguardo ai fenomeni caratteristici della scala di lunghezza o di energia atomica e subatomica, dove le precedenti teorie classiche risultano inadeguate. Fisica Quantistica e Osservatore. Una nuova dimostrazione delle leggi che regolano la fisica quantistica: la realtà non esiste. Nel caso del rapporto fisica quantistica e realtà naturale e umana è possibile evidenziare due aspetti che possono interessare e collegarsi alle idee sin qui sostenute: Il primo aspetto riguarda il ruolo giocato dall’ osservatore , dallo sperimentatore, nei processi di misura.
XI - Interferenza quantistica. Cambiare se stessi per cambiare la realtà e il mondo. This feature is not available right now. Please try again later. Invece, la fisica quantistica riconosce la realtà oggettiva solo di alcune proprietà statiche delle particelle (massa, carica elettrica), ma nega una realtà oggettiva, cioè caratterizzata in ogni istante da valori netti e distinti, alle proprietà dinamiche (posizione, velocità, energia).
Nell’interpretazione relazionale, qualunque sistema fisico – anche un fotone, dunque – può essere considerato come osservatore , e qualunque interazione fisica può essere trattata come una misura. Però, ripeto, il risultato della misura non è vero in assoluto, ma solo relativamente al sistema osservatore. Per onestà intellettuale, va detto che la fisica quantistica è considerata ancora una teoria, sebbene fino ad oggi ha avuto il 1 di successo nel prevedere il risultato degli esperimenti quantistici e, fra tutte le teorie alternative sulla realtà, è quella che fornisce maggiori possibilità di comprensione dell’esistenza.
Tornando alla fisica quantistica , un’altra fondamentale scoperta riguarda il ruolo dell’ osservatore all’interno della realtà. La coscienza dell’ osservatore infatti sembra influenzare le particelle che vengono osservate, le quali si comporteranno di conseguenza. Nella meccanica quantistica , invece, quanto più precisamente si conosce la posizione di una particella, tanto più incerta diventa la sua velocità (e viceversa). Quello che avviene in questa realtà sembra apparentemente non deterministico, nel senso che non è possibile prevedere prima quale sarà il risultato, possiamo dare solamente delle probabilità.
E anche senza andare a scomodare la scienza dei quanti, sappiamo che se cambiamo il punto dal quale guardiamo un oggetto, ne determineremo anche una prospettiva diversa.
Se un sistema quantistico non è osservato non è possibile nemmeno in linea di principio immaginare la sua forma. Se abbiamo una particella che potrebbe comportarsi in due modi in un determinato istante, questa si comporta in entrambi i modi finché non viene osservata. E questo non ha senso nella fisica classica. Infatti, proprio come in fisica quantistica si parla del fenomeno dell’ osservatore , anche nel buddismo, millenni prima della nascita della fisica dei quanti, si parlava dell’ osservatore come dell’osservazione in se stessa, ciò in riferimento a specifiche tecniche che si utilizzano da sempre durante la meditazione. Mi piace pensare che la luna è lì, anche se io non guardo.
L’ osservatore modifica la realtà. Secondo la fisica quantistica , potenzialmente coesistono infinite possibilità.
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